Bruno Thieme

Bruno ci ha lasciati improvvisamente qualche giorno fa. Un grande dolore per tutti coloro che lo hanno conosciuto nella nostra associazione, sempre presente attivo e generoso.

Era pronto a collaborare in tutti i modi in scioltezza e semplicità. Dalla realizzazione grafica delle magliette, alle relazioni con le altre realtà solidali, all’organizzazione dei convegni, con la competenza che gli derivava dalla sua formazione scientifica e dalla lunga esperienza maturata nella difesa dei diritti e dell’ambiente.

Nel dicembre del 2019 insieme a Silvana, Marilena e Luigi era stato nell’isola greca di Chios come volontario nell’accoglienza dei migranti. Suo è l’articolo sulle migrazioni nel mar Mediterraneo, scritto dopo quell’esperienza: https://nonfacciamoaffondarelagrecia.wordpress.com/iniziative-di-solidarieta/volontariato-nel-campo-rifugiati-vial-a-chios-dicembre-2019/

Ma Bruno era molto altro: ingegnere e tecnico della prevenzione e sicurezza sul lavoro si era sempre battuto per la tutela ambientale e per la difesa dei lavoratori contro la deriva del profitto ad ogni costo, che calpesta i diritti umani e compromette l’ambiente. Impegnato negli anni 80 a sostenere con competenza professionale le ragioni antinucleari del movimento che portò alla vittoria referendaria. Consulente di parte per Medicina Democratica in numerosi processi: Porto Marghera, il petrolchimico di Mantova e, più recentemente, il crimine ferroviario di Viareggio, l’inquinamento della Solvay di Spinetta Marengo e la centrale termoelettrica a carbone Tirreno Power. Impegnato come volontario in progetti internazionali per sostenere i popoli svantaggiati per condizione, guerre o disastri ambientali: in Kosovo e nella Serbia da poco bombardata dalla Nato.

Per la sua innata modestia tutto questo lo abbiamo appreso da altri: non era proprio nel suo stile farsi pubblicità.  Della sua vita personale, circondata dagli affetti familiari e dalle amicizie, sappiamo invece che amava navigare su laghi mari e fiumi e costruire con il legno dal più piccolo oggetto ai mobili di casa fino alle barche a remi, le “inglesine” del suo Lago Maggiore.

Grazie caro Bruno per il tuo impegno civile, per il tempo che ci hai generosamente dedicato e per la tua contagiosa positività e buon umore. Ci mancherai.

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Dimitris Souliotis

Dimitris Souliotis è morto qualche giorno fa. Lo avevamo conosciuto nel marzo 2017 quando eravamo andati a visitare i luoghi della solidarietà ad Atene.

Responsabile e fondatore dell’Ambulatorio Sociale di Vironas, quartiere popolare della città, che l’associazione Irene aveva iniziato a sostenere nel 2016, Dimitris era allora già piuttosto anziano, ma possedeva un’energia e un carisma davvero invidiabili. Il suo Ambulatorio era una farmacia sociale, che indirizzava i pazienti ai medici specialisti, presso il servizio pubblico o presso ambulatori privati e forniva poi gratuitamente i farmaci su prescrizione medica. Dal 2011, data della fondazione, l’ambulatorio non ha mai cessato di lavorare e ancora oggi è un punto di riferimento importante per il quartiere.

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26 novembre 2020: l’Associazione Irene decreta il suo scioglimento

Pubblichiamo la lettera del direttivo che anticipa la decisione dello scioglimento, votato poi all’unanimità all’assemblea straordinaria telematica del 26 novembre.

Questo sito rimarrà a testimonianza del lavoro svolto in quasi 6 anni dalle tante persone che hanno partecipato e arricchito il progetto con le loro idee e il loro spirito positivo. Grazie a tutti. Non perdiamoci di vista!

Carissime e carissimi,

cinque anni e mezzo fa nasceva l’associazione che avrebbe preso il nome di Irene. La pagina facebook che abbiamo aperto aveva un titolo decisamente goffo per un pubblicitario e per un esperto di comunicazione: “non facciamo affondare la Grecia”, un appello che comincia con una negazione, non può funzionare, dai, ci dicevano i nostri compagni del Gas Cittastudi. Nessuno di noi quattro firmatari della lettera aperta inviata alla Camera del lavoro perché organizzasse un’assemblea aperta sulla crisi del debito in Grecia, puntualmente disattesa, nessuno di noi aveva intenzione di fondare una Aps, volevamo richiamare l’attenzione su un problema da cui tutta la sinistra (a parte Rifondazione) preferiva distogliere lo sguardo. Noi che invece volevamo occuparcene – we care! – abbiamo scoperto la rete degli ambulatori sociali solidali e ci sembrava così interessante quello che riuscivano a realizzare che dovevamo trovare il modo di sostenerli. E abbiamo cominciato a chiedere ai gas di invitarci alle loro riunioni per presentare il nostro progetto: raccogliere farmaci, invitare gli operatori degli ambulatori a Milano, organizzare i viaggi solidali in Grecia, immaginare un’Europa diversa.

Ma il battesimo di Irene (che non si chiamava ancora Irene) è stato prima, un paio di settimane dopo la lettera aperta, in quell’aprile del 2015 che non è stato per noi il “mese più crudele”, ma una primavera di speranza; equipaggiati di volantini e magliette siamo scesi in piazza il 25 aprile; il logo lo aveva disegnato per noi Chiara: il simbolo di Syriza che diventa una specie di mare su cui un euro-barchetta naviga sulla cresta dell’onda. Un anno dopo, adottando il nome Irene (Iniziative REsistenti Nuova Europa), lo abbiamo cambiato: due delfini del palazzo di Cnosso si inseguono formando un occhio con un iride che è il profilo della carta della Grecia.

Il nostro progetto ha accolto l’adesione di dodici gas, di Smom , della Coopselios, della Città del Sole Amici del Parco Trotter e della Bielle di Luigi Samorì, che ha finanziato due spedizioni al mese con una costanza e una fiducia sorprendenti. La Città del Sole ha contribuito economicamente all’organizzazione dei convegni.

La Società Medici Odontoiatri nel Mondo (SMOM) ha garantito in questi anni la fornitura di materiale odontoiatrico per gli ambulatori di Atene e Salonicco, grazie all’impegno del suo presidente Pino La Corte. La cooperativa sociale per i servizi alla persona Coopselios ha contribuito economicamente in maniera significativa, permettendoci anche di sostenere la Casa delle Donne Maltrattate di Creta e di contribuire alla costruzione della “Casa degli Angeli” ad Heraklion, grazie all’impegno in prima persona di Paola Merli del direttivo Coopselios.

In questi cinque anni abbiamo inviato più di 3 tonnellate di farmaci ai sette ambulatori sociali-solidali di Atene, Salonicco e Creta; abbiamo organizzato due incontri a Milano con gli operatori volontari greci e tre viaggi solidali a Salonicco, Atene e Creta, grazie alla professionalità e alla disponibilità di Ilaria, che non smetteremo mai di ringraziare per tutto il tempo che ha dedicato all’associazione.

Nell’aprile del 2019 abbiamo invitato Efi Latsoudi, Iñigo Mijangos , Nasim Lomani, Livio Neri, Sandro Mezzadra, Maddalena Grechi a riflettere con noi sulla criminalizzazione delle Ong: l’incontro “Voci dal Mediterraneo. La solidarietà è un reato?” segna una svolta decisa dell’associazione verso il tema delle migrazioni, dell’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo e dei salvataggi in mare da parte delle Ong, ritenute dal governo giallo-verde conniventi con gli scafisti e i trafficanti di esseri umani e perciò passibili di multe milionarie. A dicembre quattro soci di Irene hanno passato le feste di Natale a Chios come volontari del Cesrt fondato da Toula Kitromitili. Noi vorremmo continuare su questa strada e alcuni di noi hanno cominciato a collaborare con le odv (organizzazione di volontariato) “Rete Milano” a Milano e“Linea d’Ombra” a Trieste, che si occupano dei migranti provenienti dalla rotta balcanica.

Abbiamo fatto appena in tempo a fare la nostra assemblea annuale il 19 febbraio, quando la pandemia ci ha confinato in casa e abbiamo avuto il tempo di riflettere sul futuro di Irene.

La nostra attività principale era l’invio di farmaci, raccolti con grande impegno da parte di tutti i soci e simpatizzanti. Ma dopo la legge dell’autunno 2016, che ha allargato a tutti i cittadini greci l’assistenza sanitaria gratuita, c’è stato sempre meno bisogno anche dei farmaci. Oggi gli ambulatori ci richiedono ormai soltanto farmaci specifici, che per noi è difficile raccogliere. In Grecia costano meno che in Italia e dunque è possibile recuperarli anche in loco. L’aiuto che possiamo dare a questo punto è solamente economico; non sarebbe utile nemmeno acquistarli e spedirli.

Dopo le dimissioni di Marilena da segretaria, dal 19 febbraio nel direttivo siamo rimasti in due, Makis e Silvana; attualmente i soci sono 18. Mantenere in piedi la struttura burocratica della Aps è particolarmente oneroso e diventa ogni anno più impegnativo: bisogna comunicare all’agenzia delle entrate ogni minimo cambiamento e tenere in ordine il bilancio per dimostrare di avere i requisiti, per alcune operazioni si è reso necessario il ricorso a un commercialista, l’ultima richiesta è addirittura l’obbligo di stipula di un’assicurazione per i soci che si occupano della confezione dei pacchi da inviare in Grecia. Per il prossimo anno sarà necessaria l’iscrizione al registro unico nazionale delle associazioni del terzo settore, che comporterà ulteriori aggravi burocratici. Anche l’aggiornamento del sito e della pagina Fb ha richiesto a Ileana molte ore di lavoro, le siamo grati per la dedizione e la serietà con cui ha svolto questa attività e la tenuta dei conti. Ma ora è tempo di fare un bilancio della vita dell’associazione che non appartiene a noi ma a tutti i soci. A questo scopo il 17 ottobre si è riunito il direttivo per programmare un’assemblea straordinaria che discuta sullo scioglimento dell’associazione.

Vogliamo ringraziarvi tutti, ci avete seguito con entusiasmo e impegno in questa avventura e vi proponiamo di incontrarci nell’ assemblea, che convocheremo tenendo conto delle misure di prevenzione della diffusione del covid.

Ci piacerebbe sapere cosa pensate di questa nostra proposta, scriveteci: suggerimenti, consigli e proposte sono ben accetti.


Un saluto affettuoso a tutte e a tutti

Silvana e Makis

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SOLIDARIETA’ COI MIGRANTI DI LESBO

Appello di Efi Latsoudi, responsabile di Lesvos Solidarity

clicca qui:   LeSol Emergency September 2020

Gli esseri umani non sono immondizia. Solidarietà coi profughi delle isole

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A Lesbo violenze e minacce a chi è solidale con i profughi

Chi ha partecipato al convegno “Voci dal Mediterraneo” organizzato da Irene il 5 aprile 2019, ricorderà sicuramente Efi Latsoudi: è tra i fondatori di Lesvos Solidarity, Mosaik e Pikpa Camp, del quale è coordinatrice. Nel 2016 è stata riconosciuta dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati con il Premio Nansen.
Ieri è intervenuta in una trasmissione del canale radiofonico Sto Kokkino.

Un riassunto del suo intervento:

“Sono successe molte cose in questi giorni, tra le più buie che abbiamo mai vissuto sull’isola: incredibili attacchi, incredibili violenze, volgarità, soprattutto terrorismo contro ogni voce umanitaria. Tutto questo era presente anche prima, ma rimaneva nascosto in tutti questi anni. Il governo attuale, la situazione politica e le autorità locali l’hanno incoraggiato ad uscire allo scoperto e ad aggredire.
Su Fb qualcuno ha insinuato che il Pikpa sarebbe foraggiato dalla Turchia poiché abbiamo rapporti anche con attivisti ricercati dal governo turco. Abbiamo denunciato alla polizia tutti coloro che avevano postato su Fb queste menzogne, in particolare una persona che conosciamo. Molti post offensivi sono stati rivolti a me personalmente e questo mi ha schoccata.
La polizia ha agito velocemente e li ha convocati e ha intimato loro di preparare la propria difesa in 48 ore.”
Efi ha descritto molte situazioni che si verificano in questi giorni. “Chiunque può fermarti per la strada, farti aprire il portabagagli per vedere se non ci sia del pane, chiederti se il tuo vicino o altre persone sull’isola portano pane, latte, acqua ai profughi. Una signora che ha risposto alle intimidazioni  ha ricevuto una bastonata in testa.”

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SOLIDARIETA’ AI PROFUGHI NELLE MAGGIORI CITTA’ GRECHE

Una foto di Salonicco ieri sera:

 

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Appello di 59 europarlamentari alla Commissione Europea dopo la visita infruttuosa di Charles Michel, Ursula von der Leyen e David Sassoli alle frontiere turche

Qui trovate il testo della lettera d’appello:

59 MEMBERS OF THE EUROPEAN PARLIAMENT IN A LETTER TO THE COMMISSION

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Appello della società civile per chiedere l’intervento immediato dell’Europa alle frontiere greche e sulle isole

https://www.facebook.com/openharboursitaly/posts/180701520040925?comment_id=181086676669076&notif_id=1583194115558594&notif_t=feedback_reaction_generic

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Il piano greco per i rifugiati è disumano e destinato a fallire. L’Unione Europea deve intervenire.

articolo di Apostolis Fotiadis – “The Guardian” 16/2/2020:

Piano per i rifugiati

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TRE SETTIMANE A CHIOS CON IL CESRT

” Provate sempre a riparare il mondo”

Qui trovate il report di Silvana Sgarioto:

https://nonfacciamoaffondarelagrecia.wordpress.com/le-iniziative-di-solidarieta/1624-2/

 

 

 

 

 

 

 

 

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